Le stragi compiute tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 nei paesi di Monte Sole – Marzabotto, Grizzana e Monzuno – rappresentano uno dei capitoli più atroci della violenza nazifascista in Italia. A ottant’anni di distanza, grazie al lavoro fatto su MEMO, abbiamo potuto redigere un recente articolo pubblicato su Patria Indipendente. Il tema non sono tanto e non solo i fatti storici, ma soprattutto il modo in cui le comunità locali, le istituzioni e l'associazionismo hanno scelto di ricordare le vittime attraverso una costellazione di lapidi, cippi e piccoli monumenti diffusi sul territorio.
Il reportage mette in luce un tratto distintivo della memoria di Monte Sole: la sua natura “diffusa”. Sebbene vi sia il grande sacrario a Marzabotto, non esiste un unico luogo monumentale che concentri tutto il ricordo, ma una pluralità di segni materiali che restituisce la frammentazione stessa delle stragi, avvenute casa per casa, borgo per borgo.
L’articolo riflette anche sul ruolo contemporaneo di questi manufatti: non solo testimonianze storiche, ma strumenti educativi e punti di partenza per percorsi di memoria attiva.
Per chi volesse approfondire, l’articolo completo è disponibile qui:
https://www.patriaindipendente.it/servizi/le-memorie-di-pietra-del-massacro-di-monte-sole/