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Icona di un foglio Impronta partigiana agli IMI

Comune di Albino (BG)

IMPRONTE PARTIGIANE GLI INTERNATI MILITARI ITALIANI L'ALTRA RESISTENZA Dopo l'armistizio dell'Italia con gli anglo-americani (8 settembre 1943), dalle stazioni ferroviarie partivano su carri bestiame serrati i militari italiani fatti prigionieri dai tedeschi. Costretti nei campi di concentramento, non avevano voluto aderire alla costituenda Repubblica Sociale Italiana fascista nell'Italia settentrionale occupata dall'esercito di Hitler. Erano più di 600.000, ma non furono considerati prigionieri di guerra come previsto dalla Convenzione di Ginevra del 1929, neppure assistiti dalla Croce Rossa Internazionale: furono chiamati Internati Militari Italiani. Dall'inizio del loro internamento costante fu l'intervento di propagandisti della R.S.I. volto a reclutare truppe per il proprio esercito. Gli I.M.I. pagarono duramente il loro "No" affermato sia per fedeltà al giuramento fatto al Re e allo Stato italiano, sia per difesa della propria identità di uomini. Un rifiuto della guerra e del fascismo, come scrisse il professor Giuseppe Lazzati, tenente degli Alpini: «Era un "No" ad ogni forma di regime politico che violava i diritti della persona umana». Il campo di concentramento fu per loro luogo di fame, freddo, malattia, di lavoro coatto per i soldati semplici, di morte. Seppero resistere per due lunghi anni tanti cittadini albinesi provenienti sia da Albino centro che da tutte le frazioni (Bondo, Desenzano, Comenduno, Abbazia, Casale, Dossello, Fiobbio, Vall'Alta). Alcuni morirono nei campi e non fecero più ritorno a casa. Gli Stalag, e più in generale gli Arbeitslager (Campi di lavoro) furono anche luogo di formazione, di esercizio di libertà, di scelta, di dialogo democratico pre-costituente: la generazione che aveva conosciuto solamente il pensiero unico fascista dialogò, anticipando la Costituente del 1946-1948 che produsse la Costituzione Italiana i cui principi sono determinanti per la qualità dell'oggi in Italia. I.M.I. nello Stalag X B di Sandbostel, l'8 dicembre 1944, intorno al prof. Giuseppe Lazzati, al centro; il terzo alla sinistra di questi, è Luigi Goisis (che sarà nel dopoguerra Sindaco di Albino dal 1951 al 1964). (Archivio storico dell'Università Cattolica di Milano)

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Lessico Biografico IMI

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Dettagli

Tipologia

Lapide o targa

Localizzazione

Piazza Giovan Battista Moroni
comune di Albino (BG)

Coordinate

9.7979408E, 45.7577133N
E 9° 47' 52.59'', N 45° 45' 27.77''
329m slm
GPX KML

Accessibilità

Luogo sempre accessibile
Accessibile da sedie a rotelle

Inaugurazione

2025

Promotori

ANPI Amministrazione comunale

Stato di conservazione

Svolge pienamente la propria funzione (2025)

censimento del , a cura di

Percorsi

Nei pressi di questa memoria passano i percorsi:

Impronte partigiane T 2h 35m 8.1Km

Contesto e altre informazioni

Contesto storico

Resistenza all'estero [1935 - 1945]
Internati militari italiani

Luoghi di contesto
provincia o equivalente, nazione

Milano

Caratteristiche del testo

Nomi
Nomi propri

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