Cippo a Morandin e Vorazoscvilj

Comune di Vittorio Veneto (TV)

m. 6-2-945 "sosta o passegger in questo solitario loco dove i nemici della patria uccisero i patrioti che diedero a te l'italia libera" GIOVANNI MORANDIN <barba> classe 1924 VORAZOSCVILJ GIORGIO <monti> classe 1916 i patrioti della piave

Nota

Con altri tre partigiani uccisi in combattimento contestualmente
all’episodio che si descrive più sotto, a Susegana si commemorano:
Giovanni MORANDIN (Barba), classe 1924 di Susegana, Partigiano
della Brigata “Piave” studente e Gheorgh VORAZOSCVILY (Monti)”,
classe 1916, sovietico di origine georgiana, soldato dell’Armata Rossa
dell’URSS, poi prigioniero dei tedeschi e a forza reclutato in un corpo
militare tedesco in funzione antipartigiana, infine disertore da tale
arruolamento coatto e aggregatosi alla Brigata “Piave” come partigiano
combattente.
La vicenda
Il 31 gennaio 1945, avendo appreso che il Distaccamento del CRA (Centro Raccolta Alpini
della R.S.I.) di Colmaggiore di Tarzo era momentaneamente sguarnito, Giuseppe CASTELLI
“Deciso” e Il suo gruppo partigiano appartenente alla Brigata "Piave" decise di impadronirsi,
con un colpo di mano, della guarnigione di Colmaggiore (Tarzo).
Travestiti da fascisti, catturarono quattro alpini in libera uscita in località Fratta; poi, facendosi
scudo dei prigionieri, disarmarono la sentinella e tutto il corpo di guardia, conquistando
praticamente l’intera caserma stessa.
Infine si misero vicino alla porta di entrata e man mano che gli alpini rientravano in caserma, li
disarmarono e li imprigionarono senza colpo ferire.
Scattò subito l'azione di rappresaglia condotta dal CRA di Conegliano, da cui dipendeva il
distaccamento di Colmaggiore, da squadre della XX Brigata Nera di Conegliano e da due reparti
della Decima Mas, e cioè il Battaglione “Nuotatori Paracadutisti” del Capitano Nino Buttazzoni
dislocato a Valdobbiadene e il Battaglione “Valanga” del capitano Manlio Morelli di Vittorio
Veneto.
Venne creato una specie di cordone sanitario intorno all’ampia zona collinare di Refrontolo,
Tarzo, Corbanese e Formeniga, mediante l’istituzione di posti di blocco lungo tutte le strade e i
sentieri di transito.
Poi il 6 Febbraio 1945 le truppe fasciste passarono al rastrellamento vero e proprio. Di fronte a
un nemico così numeroso e bene armato Castelli e compagni inizialmente cercarono di
resistere, ma vennero sopraffatti.
Alcuni però riuscirono a sganciarsi.
Tra questi Giuseppe CASTELLI Comandante partigiano “Deciso”, Giovanni
MORANDIN partigiano “Barba” e il suo Comandante di Battaglione Gheorgh
VORAZOSCVILY partigiano “Monti” (era un sovietico georgiano sfuggito dalla
prigionia di guerra dei nazisti), che si diressero verso Vittorio Veneto.
Ma in località Piai di Vittorio Veneto furono intercettati da una squadra del Battaglione
“Valanga”, che stava appunto cercando di contenere i possibili sconfinamenti del gruppo di
partigiani verso est. “Barba” e “Monti” si tolsero la vita facendosi saltare in aria con una
bomba a mano per evitare di cadere nelle mani del nemico oppressore.
Giuseppe CASTELLI partigiano “Deciso” invece venne catturato e tradotto in caserma a
Vittorio Veneto; quindi nel tardo pomeriggio dello stesso giorno venne condotto nella piazza di
San Michele di Salsa, piazza che allora i fascisti repubblichini avevano intitolata a Ettore Muti,
ove il comandante partigiano venne eliminato per fucilazione, dopo massacranti ed orrende
torture.
Sorte analoga a Giuseppe Castelli e ai suoi compagni patirono anche altri componenti di quel
gruppo di partigiani.
Leonardo Messore “Leo” e Antonio della Pietà “Leo”, nativo di Tarzo, furono sorpresi e
uccisi durante una sparatoria dalla Decima Mas; Domenico Salvador, classe 1910 di Tarzo,
che fu catturato nella sua abitazione a Tarzo e tradotto alle carceri di Conegliano e
successivamente fucilato.
Anche le due staffette della brigata, due donne di Tarzo, Maria e Diomira Mattiuz, furono
catturate e seviziate.
Con quest’ultima cattura gli alpini repubblichini del CRA di Conegliano praticamente
smantellarono in modo definitivo questa formazione partigiana e di questo gruppo di partigiani
della Brigata Piave, guidati fino alla fine dal loro eroico Comandante l’Ingegner Giuseppe
Castelli, non si sentì più parlare.

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Dettagli

Tipologia

Cippo

Localizzazione

Piai
comune di Vittorio Veneto (TV)

Coordinate

12.2643408E, 45.9684028N
E 12° 15' 51.63'', N 45° 58' 6.25''
318m slm
GPX KML

Accessibilità

Luogo sempre accessibile
Non accessibile da sedie a rotelle

Inaugurazione

Promotori

Gruppo partigiano

Stato di conservazione

Svolge pienamente la propria funzione (2025)

censimento del , a cura di

Contesto e altre informazioni

Contesto storico

Resistenza [1943 - 1945]
Partigiani italiani

Luoghi di contesto
provincia o equivalente, nazione

Georgia

Presenza

Questa memoria si trova nel luogo in cui avvennero i fatti a cui si riferisce.

Caratteristiche del testo

Nomi
Nomi di battaglia Nomi propri

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